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17/05/09

Mafalda EMPATICA

Quello che si intende per empatia è la comprensione dell'altro che nasce immedesimandosi nella persona, vedendo le cose col suo punto di vista, e non il nostro, senza però identificarsi completamente, rimanendo, quindi, sempre con un certo distacco. Dovremmo provare questo processo anche quando ci prepariamo a scrivere un curriculum, o ad affrontare un colloquio di lavoro. Cercare di capire quali sono i punti in cui cade l’occhio del selezionatore di quella specifica impresa/azienda/società è importante per comprendere come strutturare il nostro curriculum vitae.
In un colloquio di lavoro non ha molto senso presentarsi ed esprimere tutte le proprie qualità “a raffica” in un discorso senza capo né coda, quello che ha senso è esprimere i concetti, le idee, le competenze e capacità che il datore di lavoro gradirebbe riscontrare in noi. A tal scopo quello che è necessario è compiere un po’ di empatia: mettersi nei panni dell’altro. Quindi si deve:... -raccogliere informazioni sull’azienda (settore, strategia aziendale, la mentalità aziendale, gli scopi, ecc);
-capire quale sia la posizione ricercata;
-capire il selezionatore dove “vuole andare a parare”.

Cerchiamo di capire meglio cos’è l’empatia e a dove il suo uso ci può condurre:
Felipe non riesce a trovare un regalo giusto per la madre perché non usa effettivamente il sentimento empatico, non si mette veramente nei panni dell’altro: continua a vedere le cose dal suo punto di vista, con i suoi desideri e le sue esperienze. Mentre Mafalda sa cogliere la felicità della madre perché prova a conoscere la madre, calarsi nei suoi pensieri, nelle sue passioni.
Quindi quando leggiamo un annuncio di lavoro dovremmo cercare di capire esattamente cosa il datore si aspetta di trovare, evitando di inviare una nostra risposta candidandoci come impiegati se poi cercavano degli operai. Meglio informarsi sull’azienda, provare a chiamarla, raccogliere più informazioni possibili per avere l’accortezza di riuscire a parlare con l’azienda senza incorrere in spiacevoli frasi del tipo: “No, non vi ho mai sentiti!” oppure “Non so di cosa vi occupate!”.
Inoltre se sapete usare l’empatia sapete anche meglio soppesare le vostre parole e come rispondere alle domande principali durante il colloquio.

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