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04/10/10

In Veneto il lavoro è "maschilista": qui donne penalizzate rispetto al resto d'Italia

VENEZIA (4 ottobre) - É il Veneto delle due velocità, da una parte continua ad essere una delle regioni più vivaci e competitive dal punto di vista economico, dall’altra la locomotiva d’Italia mostra una scarsa attenzione nei confronti del mondo del lavoro femminile.

La riflessione arriva da Manageritalia che ha analizzato i dati relativi al mondo del lavoro. Pur tenendo contro che la crisi ha provocato una flessione del numero degli occupati anche nelle "carriere alte", balza agli occhi come siano le donne ad essere più penalizzate. Un esempio: le donne dirigenti sono in Veneto solo l’8,4%, contro una media nazionale che invece si attesta sull’11,9%.
Ma neppure i quadri si salvano: il rapporto donne-uomini è fermo al 23% contro il 25,5% che rappresenta la media nazionale.

Ci sono però province virtuose e altre che lo sono meno: Verona con il 9,7% è la città dove le donne al lavoro hanno una maggiore rappresentanza, seguita da Treviso (8,8%) e Vicenza (8,7%). Belluno (25,8%), Rovigo (25,3%) e Verona (24,1%) hanno invece la maggior percentuale di donne quadro. La donna viene maggiormente impiegata nei servizi sia pubblici sia privati (18%) e nell’industria manifatturiera e tessile (10,25).

Anche a livello imprenditoriale le cose non vanno molto bene per il Veneto, anzi in questo settore vanno decisamente peggio: le donne industriali sono paradossalmente più al Sud (25,8%) e al Centro (23,9%) rispetto al Nord, con il Nordest addirittura in ultima posizione (20,9%), con il Veneto in quart’ultima posizione con il 21,2% di donne sul totale degli imprenditori.

Se poi si sia analizza il dettaglio per città, Venezia è al quarto posto con una percentuale di donne imprenditrici del 22,4%, quando Napoli ha il 26,1%. Va comunque detto che tutte le città venete hanno comunque un tasso di donne industriali sotto la media nazionale che supera il 23%: Rovigo (23,7%), Venezia (22,4%), Belluno (21,7%), Treviso (21%), Padova (20,9%), Verona (20,8%) e buona ultima Vicenza (20,3%).

«Nei prossimi anni – dice Sonia Merlo, responsabile del Gruppo Donne Manager di Manageritalia Padova, associazione con oltre 800 manager nelle province di Padova, Rovigo e Vicenza – le donne saranno il vero motore di sviluppo dell’economia italiana e veneta. Infatti, a differenza dei principali paesi Ocse, che hanno già un’elevata partecipazione al lavoro delle donne, l’Italia e la nostra regione potranno sfruttare il basso utilizzo del lavoro femminile come arma in più per crescere. Dobbiamo quindi lavorare perché un grave deficit culturale diventi un vantaggio, perché siano eliminati i costi della discriminazione femminile. Per far sì che le donne, caratterizzate tra l’altro da un’elevata scolarizzazione, possano darci quel qualcosa in più per competere al meglio nell’economia della conoscenza. Per questo vogliamo sviluppare proposte e azioni tese a valorizzare competenze e professionalità in rosa e a generare percorsi virtuosi».

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