In un
momento in cui i giovani stanno facendo molta fatica a trovare
lavoro, in cui si trovano molte porte chiuse in faccia, ecco che
arriva il ministro a sollevare il morale trovando la causa a tutti i
problemi: “è che siete troppo schizzinosi!”, il termine usato è
stato “choosy”, come ben sappiamo i termini inglesi son sempre
usati quando si vuole prendere a pesci in faccia qualcuno, ma in modo
elegante.
Questi
giovani sono cresciuti da genitori che hanno spiegato loro che la
formazione è importante per trovare un posto di lavoro, da uno stato
che li obbliga a studiare in scuole con pochi mezzi fino ai 15 anni,
da nonni che han detto loro che basta la buona volontà, preso tutto
questo insieme, sembra che niente possa fermare questa nuova
generazione, invece fino a 18 anni quasi nessuno ti assume (per varie
responsabilità coi minori), a 18 anni però vogliono che tu sappia
già lavorare e sia ben formato per il lavoro che andrai a fare, ma
le aziende si lamentano che la scuola non prepara adeguatamente.
Insomma, i giovani si trovano mal preparati
per affrontare il mercato del lavoro, ma non per loro scelta:
l’educazione è mal posta.
C’hanno
già provato a dire che i giovani sono degli scansa fatiche,
spiegando con tanto di statiche alla mano che sono dei “Neet”:
generazione né né, che non studia, non lavora e non segue corsi di
formazione. Tutti hanno la possibilità di pagare un master di 3.500€
pur essendo disoccupati, o l’università, o un corso di
specializzazione! E se ci si iscrive al corso, avendo un contratto a
chiamata, ti possono chiamare quando vogliono e se non sei disposto a
correre, sai che non ti chiameranno più, perché c’è una fila di
migliaia di persone che ti può passare avanti: ecco che perdi corso
e lavoro!
Ci si
chiede: ma cosa mi è stato insegnato fino all’università o al
diploma, se io adesso devo pure fare dei corsi? Magari lo devo fare
in informatica, perché a scuola c’era solo un terminale per ogni 3
studenti!
Comunque, mi
rivolgo a tutti, perché si continua a dare
contro ad una generazione che rappresenta il futuro, che sarà al
fianco durante il periodo di vecchiaia di molte persone che adesso ci
vanno contro (e chissà che per vendetta non tolgano la pensione e
altri diritti), proprio non capisco perché si
dia colpa ad una generazione che è stata preparata in modo vecchio e
statico per affrontare un mondo nuovo e in continua evoluzione.
Questi
giovani li vedo ai colloqui e un esempio è questo:
Giovane:
vorrei un posto fisso.
Io: cose
intende per posto fisso.?
Quindi, cari
miei ministri, pensiamo a queste parole che tanto sapete gestire
quando vi fa comodo, perché forse bisogna capire il linguaggio:
ormai i giovani intendono posto fisso un contratto di almeno 3/6
mesi, il contratto a tempo indeterminato nemmeno lo sognano…e
grazie per aver tolto la possibilità di sognare…