Tutti abbiamo le nostre macchine del tempo: i ricordi, che ci portano nel passato; i sogni, che ci spingono in avanti

Qualcosa da segnalare? SCRIVIMI!

08/03/09

Mafalda: "A ognuno il suo...stereotipo e ruolo!"

Lo stereotipo è un modello, una visione schematica e condivisa dagli altri appartenenti alla società su un gruppo di persone accomunate da certe caratteristiche o qualità, come abbiamo visto prima, per esempio, con il medico, per cui ce lo immaginiamo con il camice, di sesso maschile, di mezza età, ecc.

In questa striscia vediamo come lo stereotipo sia usato per dimostrare oggettivamente il medico e il delinquente, e queste modalità sono usate anche nelle pubblicità: le donne che testimoniano il buon funzionamento di un prodotto per la casa, un uomo che ripara la lavatrice, persone atletiche che usano un prodotto dietetico, ecc.
Lo stesso succede in un colloquio di lavoro o, già prima, al momento della consegna del curriculum vitae. Per questo se rispondiamo ad un annuncio per fare l’operaio presentarsi in giacca e cravatta potrebbe non rispettare le aspettative del datore di lavoro: perché non rispetterebbe lo stereotipo che ha del lavoratore di quel tipo.
Un divertente esempio
Un giorno, appena entrata in classe per svolgere le mie ore di lezione, mi sono seduta a un banco dell’ultima fila della classe. Gli alunni sono rimasti un po’ stupiti, alcuni di più, altri di meno: qualcuno ha chiesto “Ma perché si è seduta lì, prof?” io ho fatto segno di non preoccuparsi, mentre la maggior parte della classe ha continuano a “giocare” seduta sui banchi e a scherzare scrivendo alla lavagna. Altre domande sono emerse dal gruppo dopo qualche secondo: “Ma dov’è la prof?” “Ma cosa dobbiamo fare?”.
Dopo pochi minuti, senza che io dicessi niente si sono seduti ai propri posti e giravano la testa per vedere quale sarebbe stata la mia prossima mossa.
Le domande e le reazioni emerse sono state esattamente quelle che mi aspettavo: quando ci sono dei ruoli, come quello del professore e degli alunni in questo caso, si hanno anche delle precise aspettative sui comportamenti, si chiamano “comportamenti attesi”. Il ruolo del professore implica che esso stia alla cattedra, in piedi o seduto, che spieghi, ecc, mentre all’alunno viene chiesto di star seduto, ascoltare, ecc. Nel momento che qualcosa nella realtà cambia, non rispettando le nostre aspettative implicate dai ruoli che si ricoprono, ci sentiamo spaesati (Ma cosa fa lì, prof?).

Nessun commento:

Posta un commento

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...