Tutti abbiamo le nostre macchine del tempo: i ricordi, che ci portano nel passato; i sogni, che ci spingono in avanti

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06/01/10

COSA E' FONDAMENTALE QUANDO SI CERCA LAVORO? - la gestione del tempo

Eravamo arrivati qui
Dicevamo che il tempo è una risorsa esauribile e non rinnovabile, quale è il tempo. Solitamente quando si è disoccupati se ne ha di più e lo si potrebbe investire per rendere più efficace ed efficiente la ricerca del lavoro. Purtroppo non sempre è così. Più tempo abbiamo più lo sprechiamo. Spesso perché mancano: la capacità per gestirlo, un metodo, la consapevolezza che ogni attività richiede tempi diversi, ma in genere quel che viene sottovalutato è l’importanza di un obiettivo, questo è quanto noto durante i colloqui di orientamento e bilancio di competenze. Si deve pensare ad un obiettivo preciso, definito, realizzabile (e non una cosa del tipo “voglio andare sulla luna” quando non siamo astronauti) per riuscire a gestire la ricerca del lavoro.
Con un obiettivo preciso è più facile pensare e realizzare un percorso, gestendo i tempi richiesti, grazie ad un’analisi più semplice delle attività da compiere: individuarle, elencarle, capire quali sono prioritarie, quali richiedono più tempo, ecc. Da non dimenticare che il tempo scorre con ritmi diversi a seconda della nostra personalità, i sentimenti che viviamo, quello che facciamo, le emozioni del momento, le persone che ci stanno accanto.
ESISTE un grande eppur quotidiano mistero. Tutti gli uomini ne partecipano, ma pochissimi si fermano a rifletterci. Quasi tutti si limitano a prenderlo come viene e non se ne meravigliano affatto. Questo mistero è il Tempo.
Esistono calendari e orologi per misurarlo, misure di ben poco significato, perché tutti sappiamo che, talvolta, un’unica ora ci può sembrare un’eternità, e un’altra invece passa in un attimo…dipende da quel che viviamo in quest’ora.
Perché il tempo è vita. E la vita dimora nel cuore.
(“MOMO” di Micheal Ende, pag.55, edizione Longanesi)



L’autore ha fatto centro: per quante unità di misura abbia inventato l’uomo (minuti, ora, giorni, mesi, anni, secoli,…), questi non riesce a catturare il tempo. Esso è vittima della nostra percezione mentale ed emotiva: è soggettivo! Si potrebbe dire che l’unità di misura siamo noi stessi. Pensateci: una vacanza divertente passerà veloce, una in compagnia di persona noiose sembrerà non finire mai. Eppure chi valuta se la compagnia è noiosa, e/o ci stiamo divertendo siamo proprio noi.

Se vi chiedessi di guardare l'obiettivo in questa immagine...

non fatevi imbrigliare dagli schemi sociali e mentali, in cui l'obiettivo ce lo immaginiamo con dei cerchi e noi dobbiamo mirare al centro. Se voi decidete che l'obiettivo è quello di trovare ogetti rossi, voi dovrete guardare il braccio del signore, se gialli, i numeri in fondo, e così via. GLI OBIETTIVO SONO PERSONALI.

Prima di iniziare a fare qualsiasi cosa si deve mettere a fuoco l’obiettivo, se non è chiaro e preciso, o addirittura non è presente, rischia di compromettere tutti i nostri sforzi, rendendoci conto solo alla fine che abbiamo sbagliato tutto, perché siamo arrivati da tutt’altra parte. L’obiettivo condiziona le attività da fare, i tempi con cui svolgerle, gli strumenti da usare, e, aggiungerei, il nostro “abito/maschera” da indossare. Mi spiego meglio. Sulla base di quanto ci siamo prefissati, dovremmo accentuare delle nostre capacità a seconda che l’obiettivo sia di tipo lavorativo, familiare, di interesse, e via dicendo: a seconda dell’ambito di vita noi rivestiamo un ruolo, sulla base del quale noi assumiamo comportamenti e atteggiamenti diversi. Si potrebbe dire che l’obiettivo cambia il nostro modo di essere.
L’acronimo sempre più usato per definire un buon obiettivo è: SMART.
  • Specifico, Sintetico, Semplice;
  • Misurabile (unità di misura: colloquio. In base al numero di colloqui avrò misurato quanto mi sono avvicinato all’obiettivo);
  • Attraente, Accessibile, analizzare i benefici e i vantaggi;
  • Realizzabile, Realistico, Raggiungibile;
  • Tempificato (entro tre mesi, entro sei mesi, entro un anno,…).

In questo modo si andrà più lontano, si sarà più soddisfatti, si avrà sempre un “piano B” e ci si arriverà più in fretta.
Per intenderci…Preparare una festa per il proprio figlio è diverso dai preparativi necessari per organizzare una festa di addio al celibato, eppure sempre di una festa si tratta. Per questo un obiettivo deve essere preciso: non ci si deve dire “ho l’obiettivo di trovare un lavoro”, ma, piuttosto, “Ho l’obiettivo di trovare un lavoro part-time, con almeno un contratto a tempo determinato di un anno, che mi permetta un guadagno di almeno 500€ al mese. Tutto entro 3 mesi, perché finisco i soldi che ho da parte.”. Questo permetterà di compiere una ricerca del lavoro mirata, che potrebbe portare a delle conclusioni precise in merito al mercato del lavoro: per esempio, che pochi cercano personale part-time, o che lo stipendio offerto è più basso, o, ancora, che ci si deve accontentare di qualsiasi cosa perché siamo allo scadere dei tre mesi; solo così sarà più facile ridimensionare l’obiettivo, senza che questo comporti “aver fatto tanta strada per niente”, anzi ci si potrebbe accorgere che quanto è stato rivisto ha permesso di creare un obiettivo più preciso, realistico e adatto a noi. Questo introduce ad un altro concetto: non si riesce a individuale una meta se non conosciamo cosa vogliamo, sappiamo fare, chi siamo. Dobbiamo conoscere noi stessi per costruire un nostro obiettivo.

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