Tutti abbiamo le nostre macchine del tempo: i ricordi, che ci portano nel passato; i sogni, che ci spingono in avanti

Qualcosa da segnalare? SCRIVIMI!

30/11/12

Oltre al danno la beffa: i giovani sempre più accusati.

In un momento in cui i giovani stanno facendo molta fatica a trovare lavoro, in cui si trovano molte porte chiuse in faccia, ecco che arriva il ministro a sollevare il morale trovando la causa a tutti i problemi: “è che siete troppo schizzinosi!”, il termine usato è stato “choosy”, come ben sappiamo i termini inglesi son sempre usati quando si vuole prendere a pesci in faccia qualcuno, ma in modo elegante.

Questi giovani sono cresciuti da genitori che hanno spiegato loro che la formazione è importante per trovare un posto di lavoro, da uno stato che li obbliga a studiare in scuole con pochi mezzi fino ai 15 anni, da nonni che han detto loro che basta la buona volontà, preso tutto questo insieme, sembra che niente possa fermare questa nuova generazione, invece fino a 18 anni quasi nessuno ti assume (per varie responsabilità coi minori), a 18 anni però vogliono che tu sappia già lavorare e sia ben formato per il lavoro che andrai a fare, ma le aziende si lamentano che la scuola non prepara adeguatamente. Insomma, i giovani si trovano mal preparati per affrontare il mercato del lavoro, ma non per loro scelta: l’educazione è mal posta.

C’hanno già provato a dire che i giovani sono degli scansa fatiche, spiegando con tanto di statiche alla mano che sono dei “Neet”: generazione né né, che non studia, non lavora e non segue corsi di formazione. Tutti hanno la possibilità di pagare un master di 3.500€ pur essendo disoccupati, o l’università, o un corso di specializzazione! E se ci si iscrive al corso, avendo un contratto a chiamata, ti possono chiamare quando vogliono e se non sei disposto a correre, sai che non ti chiameranno più, perché c’è una fila di migliaia di persone che ti può passare avanti: ecco che perdi corso e lavoro!
Ci si chiede: ma cosa mi è stato insegnato fino all’università o al diploma, se io adesso devo pure fare dei corsi? Magari lo devo fare in informatica, perché a scuola c’era solo un terminale per ogni 3 studenti!

Comunque, mi rivolgo a tutti, perché si continua a dare contro ad una generazione che rappresenta il futuro, che sarà al fianco durante il periodo di vecchiaia di molte persone che adesso ci vanno contro (e chissà che per vendetta non tolgano la pensione e altri diritti), proprio non capisco perché si dia colpa ad una generazione che è stata preparata in modo vecchio e statico per affrontare un mondo nuovo e in continua evoluzione.
 
Questi giovani li vedo ai colloqui e un esempio è questo:
Giovane: vorrei un posto fisso.
Io: cose intende per posto fisso.?
Giovane: mah, magari un contratto di 6 mesi, dove si possa avere una certa progettualità.

Quindi, cari miei ministri, pensiamo a queste parole che tanto sapete gestire quando vi fa comodo, perché forse bisogna capire il linguaggio: ormai i giovani intendono posto fisso un contratto di almeno 3/6 mesi, il contratto a tempo indeterminato nemmeno lo sognano…e grazie per aver tolto la possibilità di sognare…

1 commento:

  1. Ha detto bene sig.ra De Col. Il sistema del lavoro in Italia tende a sfruttare i giovani. Lo Stato è buono solo ad incassare i soldi versati da loro per il percorso di formazione, ma poi, una volta terminati gli studi, quali sono le prospettive lavorative nel mercato del lavoro italiano? Si prospetta solo un futuro fatto di incertezze, di precariato, di lavoro sottopagato. E inoltre, che male c'è nel desiderare un impiego che risponda ai propri interessi, che sia attinente agli studi effettuati, per i quali sono stati fatti tanti sacrifici, anche in termini economici. Altrimenti, che senso ha continuare gli studi dopo la scuola dell'obbligo? Che senso ha andare all'Università se poi bisogna accontentarsi del primo lavoro che capita, per il quale sarebbe bastato solo avere la licenza media o il diploma di scuola superiore?


    RispondiElimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...