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23/01/10

Brunetta: Bamboccioni fuori casa per legge

oma, 18 gen. (Apcom) - I bamboccinoni? Vadano fuori casa per legge a 18 anni. Quella del ministro Brunetta è una provocazione, fatta un pò anche per scherzo. Ma non piace nè al collega di governo Calderoli, che la considera una "ingerenza inaccettabile", nè all'Idv Donadi per il quale buisognerebbe invece rendere più facile l'accesso dei giovani al lavoro. Anche se ha ammesso di essere "arrivato a 30 anni che non ero capace di rifarmi il letto e me ne vergognavo", Renato Brunetta è stato drastico: "Scherzo un pò ovviamente, ma farei una legge per obbligare i ragazzi ad uscire di casa a 18 anni. Vuol dire libertà per lui, per i genitori, vuol dire la vita". Ma al ministro Calderoli la battuta non è piaciuta: "Sono stato il primo a schierarmi contro i cosiddetti 'bamboccioni' ma l'amico Brunetta, con la proposta di una legge per far uscire i giovani dalla famiglia al raggiungimento dei 18 anni, mi sembra l'abbia fatta fuori dal vaso. Questa proposta rappresenterebbe, infatti, un'ingerenza inaccettabile nella vita delle famiglie, dei singoli e delle loro decisioni". Per l'Idv Massimo Donadi è "l'ennesima proposta senza senso di Brunetta. Ai ragazzi italiani servono lavoro e formazione, di norme inutili non sanno che farsene" Commentando ieri a Rtl la sentenza del tribunale di Bergamo che ha condannato un padre a pagare gli alimenti per la figlia 32enne, Brunetta ha spiegato che prima di arrivare ad una misura del genere, bisogna cambiare l'organizzazione sociale perchè i figli 'bamboccioni' "sono le vittime di un sistema di cui devono fare il 'mea culpa' i genitori. Ho condiviso Padoa-Schioppa quando ha stigmatizzato questa figura ma mancava però di un'analisi più complessa. I bamboccioni sono vittime di un sistema: ci sono perchè si dà più ai padri che ai figli, perchè le università funzionano male, perchè i genitori si tengono i privilegi e scaricano i rischi sui figli. La colpa insomma è dei padri che hanno costruito una società a misura di loro stessi".

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